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Articolo - Regola

Pubblicato il 20/05/2025
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L'articolo costituisce una delle parti fondamentali del discorso in italiano, svolgendo la funzione essenziale di introdurre e chiarire il nome all'interno della comunicazione. Questa piccola ma importantissima parola, il cui nome deriva dal latino 'articulus' che significa 'piccolo arto', rappresenta un elemento variabile che si accorda con il nome in genere e numero, rendendo il messaggio più preciso e comprensibile. Gli articoli non solo precedono i nomi ma li determinano, specificando se ci riferiamo a qualcosa di conosciuto e definito oppure a qualcosa di generico e indeterminato. La comprensione delle regole che governano l'uso degli articoli è fondamentale per padroneggiare correttamente la lingua italiana, sia nella comunicazione orale che in quella scritta. Senza gli articoli, infatti, molte frasi perderebbero chiarezza e precisione, rendendo difficile la comprensione del messaggio che vogliamo trasmettere.

Che cos'è l'articolo

L'articolo è una parte variabile del discorso che ha la funzione principale di introdurre il nome nella frase, rendendolo più chiaro e specifico. Come dimostrato dall'esempio 'Scorse da lontano la figura del padre in una nebbia leggera', se provassimo a togliere gli articoli ('Scorse da lontano figura del padre in nebbia leggera'), la frase perderebbe molta della sua chiarezza e suonerebbe incompleta.

Il termine articolo deriva dal latino 'articulus', che significa letteralmente 'piccolo arto', proprio perché questa parte del discorso si lega strettamente al nome come un piccolo elemento che lo completa e lo definisce. Gli articoli sono considerati parti variabili del discorso perché cambiano forma in base al genere (maschile o femminile) e al numero (singolare o plurale) del nome che accompagnano.

La funzione fondamentale dell'articolo è quella di determinare il nome, cioè di specificare se stiamo parlando di qualcosa di conosciuto e definito oppure di qualcosa di generico e indeterminato. Questa caratteristica rende gli articoli elementi indispensabili per la costruzione di frasi chiare e precise nella lingua italiana.

L'accordo dell'articolo con il nome

Una regola fondamentale degli articoli è che essi devono sempre concordare con il nome che accompagnano sia nel genere che nel numero. Questo significa che se il nome è maschile singolare, anche l'articolo dovrà essere maschile singolare, e così via per tutte le altre combinazioni.

Esempi di concordanza per genere: 'il vestito' (maschile), 'la figura' (femminile). Come possiamo vedere, l'articolo 'il' accompagna il nome maschile 'vestito', mentre l'articolo 'la' accompagna il nome femminile 'figura'. Questa concordanza è obbligatoria e non può essere cambiata.

Esempi di concordanza per numero: 'il libro' (singolare), 'i libri' (plurale); 'la penna' (singolare), 'le penne' (plurale). Anche in questo caso, l'articolo cambia forma per accordarsi perfettamente con il numero del nome che sta determinando.

È importante ricordare che la concordanza dell'articolo non è una scelta facoltativa ma una regola grammaticale obbligatoria che, se non rispettata, rende la frase scorretta dal punto di vista linguistico.

Tipi di articoli: determinati, indeterminati e indefiniti

Gli articoli si dividono in tre categorie principali in base alla loro funzione specifica: determinati, indeterminati e indefiniti (o partitivi). Ogni tipo ha un uso particolare e contribuisce a dare sfumature diverse al significato della frase.

Gli articoli determinati (il, lo, la, i, gli, le) si usano quando parliamo di qualcosa di conosciuto, definito o già menzionato in precedenza. Ad esempio: 'il vestito' indica un vestito specifico, conosciuto da chi parla e da chi ascolta. Questi articoli conferiscono al nome un carattere di precisione e specificità.

Gli articoli indeterminati (un, uno, una) si usano quando parliamo di qualcosa di generico, non specificato o menzionato per la prima volta. Ad esempio: 'una nebbia' indica una nebbia generica, non una nebbia particolare. Questi articoli esistono solo al singolare perché al plurale si usano gli articoli partitivi.

Gli articoli indefiniti o partitivi (del, dello, della, dei, degli, delle) si usano per indicare una quantità indeterminata di qualcosa o una parte di un tutto. Ad esempio: 'dei biscotti' significa 'alcuni biscotti', non tutti i biscotti o biscotti specifici. Questi articoli sono molto utili per esprimere quantità approssimative.

L'articolo come strumento di trasformazione

Una caratteristica molto interessante dell'articolo è la sua capacità di trasformare altre parti del discorso in nomi. Questo fenomeno, chiamato 'sostantivazione', permette di utilizzare verbi, aggettivi, avverbi e altre parti del discorso come se fossero nomi veri e propri.

Esempi di sostantivazione di verbi: 'il camminare' (da 'camminare'), 'il correre' (da 'correre'), 'lo studiare' (da 'studiare'). In questi casi, l'articolo trasforma l'infinito del verbo in un nome che può essere usato come soggetto o complemento nella frase.

Esempi di sostantivazione di aggettivi: 'il bello' (da 'bello'), 'il vero' (da 'vero'), 'il giusto' (da 'giusto'). Qui l'articolo permette di trasformare un aggettivo qualificativo in un nome astratto che indica una qualità o un concetto generale.

L'articolo può essere usato anche con avverbi, congiunzioni e interiezioni per specificarne l'uso grammaticale o per riferirsi ad essi come elementi linguistici. Ad esempio: 'con un eh! secco richiamò l'attenzione' oppure 'il perché di questa decisione' o 'un però molto deciso'.

Regole pratiche per l'uso degli articoli

Per usare correttamente gli articoli, è importante ricordare alcune regole pratiche che ci aiutano a scegliere la forma giusta in ogni situazione. La prima regola è osservare sempre il genere e il numero del nome che segue l'articolo.

Con i nomi maschili singolari, usiamo 'il' davanti a consonante ('il tavolo'), 'lo' davanti a s impura, z, x, y, ps, gn ('lo studente', 'lo zaino'), e 'l'' davanti a vocale ('l'albero'). Con i nomi maschili plurali, usiamo 'i' davanti a consonante ('i tavoli') e 'gli' davanti a vocale o consonanti speciali ('gli studenti', 'gli alberi').

Con i nomi femminili singolari, usiamo 'la' davanti a consonante ('la casa') e 'l'' davanti a vocale ('l'amica'). Con i nomi femminili plurali, usiamo sempre 'le' ('le case', 'le amiche'), sia davanti a consonante che davanti a vocale.

Per gli articoli indeterminati, usiamo 'un' davanti ai nomi maschili che iniziano per consonante o vocale ('un libro', 'un amico'), 'uno' davanti ai nomi maschili che iniziano per s impura, z, x, y, ps, gn ('uno studente'), 'una' davanti ai nomi femminili che iniziano per consonante ('una penna') e 'un'' davanti ai nomi femminili che iniziano per vocale ('un'amica').

È importante prestare attenzione alla pronuncia e alla scrittura: mentre nell'articolo determinativo maschile 'l'albero' e femminile 'l'amica' la forma è identica, negli articoli indeterminati abbiamo 'un amico' (senza apostrofo) e 'un'amica' (con apostrofo), perché nel primo caso si tratta di troncamento, nel secondo di elisione.

Errori comuni e come evitarli

Uno degli errori più comuni nell'uso degli articoli riguarda la concordanza. Bisogna sempre verificare che l'articolo concordi perfettamente con il nome in genere e numero. Errore frequente: dire 'la problema' invece di 'il problema' (problema è maschile anche se finisce in -a).

Un altro errore comune è la confusione tra elisione e troncamento negli articoli indeterminati. Ricordiamo: 'un amico' (troncamento, senza apostrofo) e 'un'amica' (elisione, con apostrofo). Molti studenti sbagliano scrivendo 'un'amico' che è scorretto.

Spesso si sbaglia nella scelta tra 'il' e 'lo' per i nomi maschili. Ricordiamo che usiamo 'lo' (e al plurale 'gli') davanti a parole che iniziano per s seguita da consonante (s impura), z, x, y, ps, gn. Esempi corretti: 'lo scopo', 'lo zaino', 'lo psicologo'.

Un errore frequente riguarda l'uso degli articoli partitivi. Non sempre sono necessari: invece di dire 'ho mangiato dei dolci' si può semplicemente dire 'ho mangiato dolci'. Gli articoli partitivi si usano quando vogliamo specificare che si tratta di una quantità indeterminata di qualcosa.

Infine, bisogna fare attenzione all'uso dell'articolo con i nomi propri. In italiano standard, i nomi propri di persona non vogliono l'articolo ('Marco è arrivato', non 'il Marco è arrivato'), mentre in alcune regioni d'Italia questo uso è accettato nel linguaggio colloquiale ma rimane scorretto nella lingua scritta formale.

Conclusione

La padronanza dell'uso degli articoli rappresenta un passo fondamentale nell'apprendimento della lingua italiana. Queste piccole parole, apparentemente semplici, svolgono un ruolo cruciale nel rendere la nostra comunicazione precisa, chiara e corretta dal punto di vista grammaticale. Attraverso lo studio delle regole di concordanza, dei diversi tipi di articoli e delle loro funzioni specifiche, possiamo migliorare significativamente la qualità della nostra espressione sia orale che scritta. È importante ricordare che l'articolo non è mai un elemento isolato ma lavora sempre in stretta collaborazione con il nome, formando con esso un'unità inscindibile che contribuisce al significato complessivo della frase. La pratica costante nell'applicazione di queste regole, unita all'attenzione per gli errori più comuni, ci permetterà di utilizzare gli articoli con sicurezza e precisione. Inoltre, la comprensione del ruolo trasformativo degli articoli ci apre nuove possibilità espressive, permettendoci di arricchire il nostro linguaggio attraverso la sostantivazione di altre parti del discorso. Continuare a esercitarsi con esempi concreti e prestare attenzione all'uso degli articoli nella lettura di testi ben scritti rappresenta il modo migliore per consolidare queste conoscenze e renderle parte integrante della nostra competenza linguistica.