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Classificazione dei verbi in italiano spiegata in modo chiaro

Pubblicato il 03/05/2025
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La classificazione dei verbi rappresenta uno degli argomenti fondamentali della grammatica italiana per le scuole medie. Comprendere le diverse tipologie di verbi e le loro caratteristiche è essenziale per costruire frasi corrette e per sviluppare una competenza linguistica solida. I verbi italiani si suddividono in categorie precise basate sul rapporto tra soggetto, azione e complementi, creando un sistema logico che, una volta compreso, facilita enormemente lo studio della lingua.

I verbi transitivi attivi

I verbi transitivi sono quelli in cui l'azione compiuta dal soggetto 'transita' o passa direttamente su un complemento oggetto.

La caratteristica principale di questi verbi è che richiedono sempre un complemento oggetto per completare il loro significato e rendere la frase grammaticalmente corretta.

Esempi di verbi transitivi attivi:

L'insegnante rimprovera gli allievi - l'azione di 'rimproverare' passa dall'insegnante agli allievi

Marco ha mangiato tutto il dolce - l'azione di 'mangiare' passa da Marco al dolce

La mamma prepara la cena - l'azione di 'preparare' passa dalla mamma alla cena

I bambini leggono un libro - l'azione di 'leggere' passa dai bambini al libro

In tutti questi esempi, il soggetto compie attivamente l'azione che si dirige verso un oggetto specifico. Senza il complemento oggetto, queste frasi risulterebbero incomplete e prive di senso compiuto.

Per riconoscere un verbo transitivo, si può fare la domanda 'che cosa?' o 'chi?' dopo il verbo. Se la risposta è presente nella frase, allora il verbo è transitivo.

I verbi transitivi passivi

I verbi transitivi passivi rappresentano la trasformazione dei verbi transitivi attivi, dove il soggetto subisce l'azione invece di compierla.

In questa forma, quello che era il complemento oggetto nella frase attiva diventa il soggetto della frase passiva, mentre il soggetto attivo diventa complemento d'agente o di causa efficiente.

Esempi di trasformazione attivo-passivo:

Il professore spiega la lezione (attivo) → La lezione è spiegata dal professore (passivo)

I turisti visitano la città (attivo) → La città è visitata dai turisti (passivo)

Lo chef prepara il pranzo (attivo) → Il pranzo è preparato dallo chef (passivo)

La forma passiva si costruisce con:

• Il verbo essere (ausiliare) + participio passato del verbo principale

• Il soggetto che subisce l'azione

• Il complemento d'agente introdotto da 'da' (chi compie l'azione)

Questa trasformazione è possibile solo con i verbi transitivi, mai con quelli intransitivi.

I verbi riflessivi diretti

I verbi riflessivi diretti sono una sottocategoria dei verbi transitivi in cui l'azione compiuta dal soggetto ricade sul soggetto stesso.

Questi verbi sono sempre accompagnati da un pronome riflessivo (mi, ti, si, ci, vi, si) che ha la funzione di complemento oggetto.

Esempi di verbi riflessivi diretti:

Io mi lavo - lavo me stesso

Tu ti vesti - vesti te stesso

Egli si guarda allo specchio - guarda se stesso

Noi ci pettiniamo - pettiniamo noi stessi

Voi vi truccate - truccate voi stessi

Essi si nascondono - nascondono se stessi

In questi casi, il pronome riflessivo risponde alla domanda 'chi?' o 'che cosa?' e ha quindi valore di complemento oggetto diretto.

La caratteristica fondamentale è che soggetto e oggetto dell'azione coincidono: chi compie l'azione la subisce contemporaneamente.

I verbi riflessivi indiretti

I verbi riflessivi indiretti sono quelli in cui il pronome riflessivo non ha funzione di complemento oggetto, ma di complemento di termine (complemento oggetto indiretto).

In questo caso, nella frase è presente anche un complemento oggetto diretto diverso dal pronome riflessivo.

Esempi di verbi riflessivi indiretti:

Egli si lava le mani - lava le mani a se stesso

Maria si pettina i capelli - pettina i capelli a se stessa

Tu ti metti la giacca - metti la giacca a te stesso

Noi ci compriamo una casa - compriamo una casa a noi stessi

Analisi grammaticale degli esempi:

'si' = complemento di termine (a chi?)

'le mani', 'i capelli', 'la giacca', 'una casa' = complemento oggetto (che cosa?)

La differenza fondamentale rispetto ai riflessivi diretti è che qui il pronome riflessivo risponde alla domanda 'a chi?' anziché 'chi?' o 'che cosa?'.

I verbi riflessivi reciproci

I verbi riflessivi reciproci esprimono un'azione che due o più soggetti compiono l'uno verso l'altro, reciprocamente.

Questi verbi hanno sempre soggetto plurale e indicano un'azione scambievole tra i soggetti coinvolti.

Esempi di verbi riflessivi reciproci:

Mario e Giulia si salutano - Mario saluta Giulia e Giulia saluta Mario

I due amici si abbracciano - l'uno abbraccia l'altro e viceversa

Gli studenti si aiutano - ciascuno aiuta gli altri

I bambini si rincorrono - corrono l'uno dietro l'altro

Le ragazze si scrivono lettere - ciascuna scrive all'altra

Caratteristiche distintive:

• Il soggetto è sempre plurale (due o più persone)

• L'azione è bidirezionale o multidirezionale

• Si può spesso aggiungere 'l'un l'altro' o 'a vicenda' per chiarire il senso reciproco

Si salutano l'un l'altro

Si aiutano a vicenda

Questi verbi esprimono quindi reciprocità e scambio nell'azione tra i soggetti.

I verbi riflessivi apparenti

I verbi riflessivi apparenti sono quelli in cui il pronome riflessivo non ha funzione né di complemento oggetto né di complemento di termine, ma svolge altre funzioni grammaticali.

In questi casi, il pronome riflessivo può avere valore di complemento di vantaggio, di intensificazione dell'azione, o essere parte integrante del verbo stesso.

Esempi di verbi riflessivi apparenti:

Egli se ne va - il 'se' non indica riflessività, ma è parte dell'espressione 'andarsene'

Tu te ne stai zitto - 'te' non ha valore riflessivo diretto

Maria si mangia una mela - 'si' indica che l'azione è compiuta per proprio vantaggio

Il bambino si beve tutto il latte - 'si' intensifica l'idea del consumo completo

Loro se la ridono - espressione idiomatica dove 'se' è parte integrante

Funzioni del pronome nei riflessivi apparenti:

Complemento di vantaggio: l'azione è compiuta a proprio beneficio

Rafforzativo: intensifica il significato del verbo

Parte integrante: forma espressioni idiomatiche

Valore intensivo: sottolinea la completezza dell'azione

Questi verbi richiedono particolare attenzione perché la forma è riflessiva ma il significato non è propriamente riflessivo.

I verbi intransitivi attivi

I verbi intransitivi attivi sono quelli in cui il soggetto compie un'azione i cui effetti non transitano su un complemento oggetto.

Questi verbi non possono avere un complemento oggetto e l'azione rimane 'chiusa' nel soggetto che la compie.

Esempi di verbi intransitivi attivi:

Carlo gioca tutto il giorno col pallone - 'gioca' è intransitivo, 'col pallone' è complemento di mezzo

Sono nato 20 anni fa a Roma - 'nascere' è intransitivo, non c'è complemento oggetto

Il treno parte alle otto - 'partire' è intransitivo

I bambini dormono tranquillamente - 'dormire' è intransitivo

La nonna cammina lentamente - 'camminare' è intransitivo

Caratteristiche importanti:

Non reggono mai un complemento oggetto

• Possono essere seguiti da complementi indiretti di vario tipo (tempo, luogo, modo, mezzo, ecc.)

• L'azione non 'passa' su nessun oggetto

• Il soggetto compie l'azione in modo attivo

Per distinguerli dai transitivi, si può provare a fare la domanda 'che cosa?' dopo il verbo: se non c'è risposta, il verbo è intransitivo.

I verbi intransitivi pronominali

I verbi intransitivi pronominali sono verbi intransitivi che vengono accompagnati da un pronome riflessivo apparente, senza che questo cambi la loro natura intransitiva.

Il pronome in questi casi non ha valore riflessivo, ma può avere funzioni espressive, intensive o essere parte integrante del verbo.

Esempi di verbi intransitivi pronominali:

Il sole si alza all'orizzonte - 'alzarsi' (levarsi, sorgere)

Le foglie si muovono con il vento - 'muoversi' (essere in movimento)

La situazione si complica - 'complicarsi' (diventare complicata)

Il tempo si guasta - 'guastarsi' (diventare brutto)

I prezzi si alzano - 'alzarsi' (aumentare)

Differenza con i riflessivi veri:

• Nei riflessivi veri: il soggetto compie l'azione su se stesso

• Nei pronominali: il pronome non indica riflessività ma è parte del verbo o ha valore espressivo

Funzioni del pronome nei verbi pronominali:

Valore intensivo: rafforza l'azione

Parte integrante: forma il verbo stesso

Valore espressivo: aggiunge sfumature di significato

Questi verbi mantengono la loro natura intransitiva anche con il pronome.

I verbi impersonali attivi

I verbi impersonali attivi esprimono un'azione senza un soggetto determinato e senza ricorrere a pronomi riflessivi.

Questi verbi indicano fenomeni naturali, condizioni atmosferiche o azioni generiche che non hanno un soggetto specifico che le compie.

Esempi di verbi impersonali attivi:

Piove forte - fenomeno atmosferico senza soggetto specifico

Nevica da ore - fenomeno naturale

Tuona in lontananza - evento atmosferico

Grandinò per tutto il pomeriggio - fenomeno meteorologico

Albeggia - inizia l'alba

Bisogna studiare - necessità impersonale

Caratteristiche dei verbi impersonali attivi:

Non hanno un soggetto determinato

• Si coniugano sempre alla terza persona singolare

Non usano pronomi riflessivi

• Esprimono spesso fenomeni atmosferici o necessità generiche

• Il soggetto, quando c'è, è sottinteso o generico

Questi verbi rappresentano azioni o fenomeni che accadono spontaneamente senza un agente specifico che li provoca.

I verbi impersonali pronominali

I verbi impersonali pronominali sono verbi che per esprimere un'azione impersonale ricorrono all'aiuto di un pronome riflessivo apparente.

In questo caso, il pronome 'si' non ha valore riflessivo, ma serve a rendere impersonale un verbo che normalmente avrebbe un soggetto determinato.

Esempi di verbi impersonali pronominali:

Si dice che arriverà domani - si = la gente dice, è voce comune

Si sa che è bravo - si = tutti sanno, è risaputo

Si vede che è stanco - si = è evidente, si nota

Si sente dire che cambierà lavoro - si = si sente in giro

Si racconta che fosse molto ricco - si = la gente racconta

Confronto con i verbi personali corrispondenti:

Marco dice che arriverà domani (personale) → Si dice che arriverà domani (impersonale)

Tutti sanno che è bravo (personale) → Si sa che è bravo (impersonale)

Funzione del pronome 'si':

Rende impersonale un verbo normalmente personale

• Indica un soggetto generico e indeterminato

• Esprime opinioni comuni o conoscenze diffuse

Non ha valore riflessivo, ma solo impersonale

Questi verbi permettono di esprimere concetti generali senza specificare chi compie l'azione.

Conclusione

La classificazione dei verbi italiani, pur sembrando complessa, segue una logica precisa basata sul rapporto tra soggetto, azione e complementi. Comprendere le differenze tra verbi transitivi e intransitivi, riflessivi e impersonali, attivi e passivi, è fondamentale per padroneggiare la grammatica italiana. Ogni categoria ha caratteristiche specifiche che, una volta memorizzate e comprese attraverso esempi pratici, permettono di riconoscere facilmente il tipo di verbo e di costruire frasi grammaticalmente corrette. La pratica costante con esempi concreti è la chiave per consolidare queste conoscenze e applicarle correttamente nella comunicazione scritta e orale.