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Complementi: esempi e spiegazioni - guida grammaticale

Pubblicato il 25/05/2025
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I complementi sono elementi fondamentali dell'analisi logica italiana, che arricchiscono il significato della frase fornendo informazioni aggiuntive sul soggetto, il predicato e altri elementi. Ogni complemento risponde a domande specifiche e svolge una funzione precisa nella struttura sintattica della frase.

Che cosa sono i complementi

I complementi sono parti della frase che completano il significato del predicato o di altri elementi, fornendo informazioni aggiuntive necessarie per la comprensione del messaggio.

Dal punto di vista sintattico, i complementi possono essere diretti (come il complemento oggetto) o indiretti (introdotti da preposizioni).

Ogni complemento risponde a una domanda specifica, che ci aiuta a identificarlo e classificarlo correttamente nell'analisi logica.

La conoscenza dei complementi è essenziale per comprendere la struttura della frase italiana e per svolgere correttamente l'analisi logica.

Il complemento di appartenenza

Il complemento di appartenenza specifica a chi appartiene una persona, un animale o una cosa. Risponde alla domanda 'di chi?'

Esempio: 'La casa di Lucia è molto bella'

In questo caso, 'di Lucia' è un complemento di appartenenza perché specifica di chi è la casa, ovvero il suo proprietario.

Il complemento di appartenenza è generalmente introdotto dalla preposizione 'di' semplice o articolata (del, della, dello, ecc.).

Può indicare: possesso materiale ('la macchina di Paolo'), rapporti di parentela ('la madre di Giovanni'), o appartenenza in senso lato ('le opere di Dante').

Il complemento oggetto

Il complemento oggetto (o diretto) indica la persona, l'animale o la cosa su cui ricade direttamente l'azione espressa da un verbo transitivo. Risponde alla domanda 'che cosa?' o 'chi?'

Esempio: 'Ho mangiato la pizza'

In questa frase, 'la pizza' è un complemento oggetto perché è preceduto da un verbo transitivo (ho mangiato) e risponde alla domanda 'che cosa ho mangiato?'

Il complemento oggetto non è mai preceduto da preposizione, a differenza dei complementi indiretti.

Caratteristiche del complemento oggetto:

• È sempre retto da un verbo transitivo

• Può essere sostituito dai pronomi lo, la, li, le

• Può essere trasformato in soggetto nella forma passiva

Il complemento di moto a luogo

Il complemento di moto a luogo indica il luogo verso cui ci si dirige o la destinazione di un movimento. Risponde alla domanda 'dove?' (con idea di movimento verso).

Esempio: 'Vado dalla nonna'

In questo caso, 'dalla nonna' è un complemento di moto a luogo perché specifica dove uno si sta recando, verso dove sta andando.

Le preposizioni più comuni per questo complemento sono: a, da, in, verso, per.

Esempi di preposizioni con moto a luogo:

'Vado a scuola' (luogo generico)

'Parto per Roma' (destinazione)

'Mi dirigo verso casa' (direzione)

'Entro in classe' (luogo chiuso)

Il complemento di moto per luogo

Il complemento di moto per luogo indica il luogo attraverso il quale si passa durante un movimento. Risponde alla domanda 'passando per dove?'

Esempio: 'Sono passato per il centro'

In questa frase, 'per il centro' è un complemento di moto per luogo perché ci informa sul tragitto, il percorso seguito durante il movimento.

Le preposizioni più utilizzate sono: per, attraverso, da.

La differenza tra moto a luogo e moto per luogo:

Moto a luogo: destinazione finale ('Vado a Milano')

Moto per luogo: percorso intermedio ('Passo per Milano')

Il moto per luogo indica un passaggio temporaneo, non la destinazione finale del movimento.

Il complemento di stato in luogo

Il complemento di stato in luogo indica il luogo in cui si trova il soggetto o in cui si svolge l'azione, senza idea di movimento. Risponde alla domanda 'dove?' (senza movimento).

Esempio: 'Il libro è sul tavolo'

In questo caso, 'sul tavolo' è un complemento di stato in luogo perché indica dove si trova il libro, senza alcun movimento.

Le preposizioni più comuni sono: in, a, su, sotto, fra/tra, davanti a, dietro a.

Distinzione importante:

Stato in luogo: 'Sono a casa' (posizione statica)

Moto a luogo: 'Vado a casa' (movimento verso)

Il contesto e la presenza di verbi di movimento aiutano a distinguere tra i diversi complementi di luogo.

Il complemento di argomento

Il complemento di argomento indica l'argomento, il tema o il contenuto di ciò di cui si parla, si scrive, si discute. Risponde alla domanda 'di che cosa?' o 'su che cosa?'

Esempio: 'Parliamo di calcio'

In questa frase, 'di calcio' è un complemento di argomento perché indica il contesto, appunto l'argomento di cui si parla.

Le preposizioni più frequenti sono: di, su, sopra, intorno a, circa.

Verbi che spesso reggono il complemento di argomento:

Parlare di qualcosa

Discutere di/su qualcosa

Scrivere di/su qualcosa

Trattare di qualcosa

Raccontare di qualcosa

Il complemento di argomento è molto comune nel linguaggio scolastico e giornalistico.

Metodi per riconoscere i complementi

Per identificare correttamente i complementi nell'analisi logica, è fondamentale seguire un metodo sistematico:

1. Identificare il predicato: Partire sempre dal verbo principale della frase.

2. Trovare soggetto e complemento oggetto: Rispondere alle domande 'chi?' e 'che cosa?'

3. Analizzare le preposizioni: Ogni preposizione spesso introduce complementi specifici.

4. Fare le domande appropriate: Ogni complemento risponde a domande precise.

Le domande guida per i principali complementi:

Chi? Che cosa? → Complemento oggetto

Di chi? Di che cosa? → Complemento di specificazione/appartenenza

Dove? → Complementi di luogo (con o senza movimento)

Quando? → Complemento di tempo

Come? → Complemento di modo

La pratica costante è essenziale per acquisire sicurezza nell'identificazione dei complementi.

Errori comuni da evitare

Nell'analisi dei complementi, gli studenti commettono spesso alcuni errori tipici che è importante riconoscere e correggere:

Confondere i complementi di luogo: La distinzione tra stato in luogo, moto a luogo e moto per luogo richiede attenzione al contesto e ai verbi utilizzati.

Scambiare il complemento oggetto con altri complementi: Ricordare che il complemento oggetto non è mai preceduto da preposizione.

Non considerare il contesto: La stessa struttura sintattica può avere funzioni diverse a seconda del significato della frase.

Strategie per evitare errori:

Analizzare sempre il verbo: Transitivo o intransitivo, di movimento o di stato

Prestare attenzione alle preposizioni: Ogni preposizione ha usi specifici

Controllare con le domande: Se la risposta non è logica, rivedere l'analisi

Considerare il significato complessivo: L'analisi deve essere coerente con il senso della frase

Conclusione

La conoscenza dei complementi è fondamentale per padroneggiare l'analisi logica della lingua italiana. Ogni complemento ha una funzione specifica e risponde a domande precise, permettendo di arricchire e precisare il significato delle frasi. Attraverso lo studio sistematico dei principali complementi - di appartenenza, oggetto, di luogo (nei suoi diversi tipi) e di argomento - si acquisiscono gli strumenti necessari per analizzare correttamente la struttura sintattica italiana. La pratica costante e l'attenzione al contesto sono le chiavi per sviluppare competenze solide in questo ambito grammaticale.