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Verbo - Regole

Pubblicato il 28/04/2025
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Il verbo è una delle parti del discorso più importanti e complesse della lingua italiana. Conoscere le diverse tipologie di verbi e le loro regole è fondamentale per utilizzare correttamente la grammatica italiana e costruire frasi ben strutturate.

Verbi transitivi e intransitivi

I verbi transitivi sono quelli la cui azione passa (= transita) dal soggetto a un complemento oggetto.

Esempi di verbi transitivi: mangiare (il pane), bere (il vino), guardare (la televisione), ascoltare (la radio), comprare (il giornale), pagare (il conto).

È importante notare che alcuni verbi possono essere usati anche senza complemento oggetto: "Non mangio mai a quest'ora". In questo caso, anche se il complemento oggetto non è espresso, il verbo rimane transitivo perché potrebbe averlo.

I verbi intransitivi sono quelli la cui azione resta circoscritta al soggetto che compie l'azione e non esce da esso.

Esempi di verbi intransitivi: dormire, nascere, morire, andare, venire, correre, cadere.

Forma attiva, passiva e riflessiva

I verbi transitivi possono essere coniugati in forma attiva, forma passiva e forma riflessiva.

Nella forma attiva, il soggetto compie l'azione: "La pecora mangia l'erba".

Nella forma passiva, il soggetto subisce l'azione: "L'erba è mangiata dalla pecora".

Nella forma riflessiva, l'azione compiuta dal soggetto ricade su se stesso. I verbi riflessivi sono accompagnati dalle particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi, si.

Esempi di verbi riflessivi: "Tu ti lavi le mani", "Noi ci telefoniamo", "Voi vi scambiate le notizie", "Si sono conosciuti ieri".

Esistono anche verbi di forma pronominale che esistono solo accompagnati dalle particelle pronominali: vergognarsi, accorgersi, arrendersi, impadronirsi.

Verbi ausiliari

I verbi ausiliari sono quelli che aiutano altri verbi a essere coniugati nei tempi composti. In italiano sono due: essere e avere.

Il verbo avere si usa generalmente con i verbi transitivi attivi: "Ho mangiato la mela", "Hai comprato il libro".

Il verbo essere si adopera con:

  • La forma passiva: "Il libro è stato letto"
  • La forma riflessiva: "Mi sono lavato"
  • La forma pronominale: "Si è accorto dell'errore"
  • Molti verbi intransitivi: "Sono andato a scuola"

Verbi copulativi

I verbi copulativi permettono di unire il soggetto con un nome, un sostantivo o un aggettivo.

Il verbo copulativo per eccellenza è il verbo essere: "Mario è studente", "La casa è grande".

Altri verbi copulativi sono: sembrare, restare, rimanere, diventare, apparire, nascere.

Esempi: "Maria sembra stanca", "Il cielo rimane nuvoloso", "Giovanni è diventato medico".

Verbi servili e impersonali

I verbi servili sono soltanto tre: dovere, potere, volere. Si chiamano così perché sono a servizio di altri verbi.

I verbi servili danno un particolare significato legato alla volontà, all'obbligo o alla possibilità di fare l'azione espressa dal verbo principale.

Esempi: "Devo studiare" (obbligo), "Posso uscire" (possibilità), "Voglio partire" (volontà).

I verbi impersonali sono usati solo alla terza persona singolare e non hanno soggetto.

Molti esprimono fenomeni atmosferici: piove, nevica, grandina, tuona.

Altri esempi di verbi impersonali: "Sembra che domani faccia bel tempo", "Bisogna studiare", "Occorre pazienza".

Conclusione

La classificazione dei verbi in base alle loro caratteristiche e funzioni è essenziale per comprendere la struttura della lingua italiana. Conoscere le differenze tra verbi transitivi e intransitivi, le forme attiva, passiva e riflessiva, e le varie tipologie di verbi aiuta a costruire frasi corrette e a comprendere meglio i testi.