ScienzeScuola Media

Sistema immunitario e memoria immunologica

Pubblicato il 02/04/2025
memoria immunitariasistema immunitariolinfocitianticorpivaccinazioniantigenirisposta immunitariaimmunitàvacciniprevenzione

Il sistema immunitario è una delle difese più sofisticate del nostro organismo, capace non solo di riconoscere e combattere gli agenti patogeni, ma anche di ricordare gli incontri precedenti con essi. Questa straordinaria capacità, chiamata memoria immunologica, rappresenta uno dei meccanismi più affascinanti della biologia e costituisce la base scientifica delle vaccinazioni. Comprendere come funziona la memoria immunitaria ci aiuta a capire perché alcune malattie si contraggono una sola volta nella vita.

Che cos'è la memoria immunitaria

Uno degli aspetti più stupefacenti del sistema immunitario è che una volta venuto in contatto con un certo antigene (una sostanza estranea che scatena una risposta immunitaria), l'organismo ne conserva la memoria e quindi risponde a una successiva esposizione in modo molto più rapido ed efficace.

Questo fenomeno è quello che accade in molte malattie come la tubercolosi o in alcune malattie infantili come scarlattina o pertosse, che non si possono contrarre due volte. Una volta superata la malattia, il nostro corpo sviluppa un'immunità permanente.

La memoria immunitaria è quindi la capacità del sistema immunitario di ricordare gli agenti patogeni incontrati in precedenza e di reagire più velocemente quando li incontra nuovamente.

Come funziona la prima esposizione

Quando un soggetto incontra per la prima volta un microrganismo patogeno, deve trascorrere un certo periodo prima che il corpo produca gli anticorpi specifici e scateni la risposta immunitaria completa. Questo periodo può durare da alcuni giorni a diverse settimane.

Durante questo tempo di latenza, il microrganismo può riprodursi e causare i sintomi della malattia. Il sistema immunitario deve infatti imparare a riconoscere il nuovo nemico e organizzare una risposta efficace.

La prima risposta immunitaria è chiamata risposta primaria ed è caratterizzata da una produzione relativamente lenta di anticorpi e da una durata limitata dell'immunità attiva.

I linfociti della memoria

L'organismo può memorizzare le caratteristiche dell'antigene incontrato grazie ad alcuni linfociti specializzati chiamati cellule della memoria. Questi linfociti conservano le informazioni specifiche su come riconoscere e combattere quel particolare agente patogeno.

I linfociti della memoria rimangono in circolazione nel nostro organismo per anni, a volte per tutta la vita, pronti a riconoscere immediatamente l'antigene se dovesse ripresentarsi. Sono come delle sentinelle che pattugliano costantemente il nostro corpo.

Quando l'antigene viene incontrato nuovamente, questi linfociti si attivano immediatamente e scatenano una risposta secondaria molto più rapida e potente della prima.

La risposta immunitaria secondaria

A ogni successivo incontro con lo stesso antigene, il sistema dei linfociti non deve più perdere tempo a preparare una risposta da zero. La risposta secondaria è caratterizzata da una produzione di anticorpi molto più rapida e abbondante.

Mentre la risposta primaria può richiedere giorni o settimane per svilupparsi completamente, la risposta secondaria può attivarsi in poche ore. Questo permette all'organismo di neutralizzare l'agente patogeno prima che possa causare la malattia.

Gli anticorpi prodotti durante la risposta secondaria sono anche più specifici e efficaci, risultato del processo di maturazione dell'affinità che avviene durante la prima esposizione.

Le vaccinazioni: sfruttare la memoria immunitaria

La capacità dei linfociti della memoria di memorizzare le caratteristiche di un antigene viene sfruttata dalla medicina attraverso le vaccinazioni. Questa pratica rappresenta una delle più grandi conquiste della medicina preventiva.

La vaccinazione consiste essenzialmente nel produrre intenzionalmente in una persona sana una forma molto lieve di malattia, per impedire che successivamente essa venga contratta in forma grave. È come un allenamento per il sistema immunitario.

Con la vaccinazione si introducono artificialmente dei preparati chiamati vaccini, formati da microbi uccisi o attenuati, che hanno perso in gran parte la loro capacità di produrre la malattia, ma non la proprietà antigenica, cioè la capacità di indurre la formazione degli anticorpi.

Come funzionano i vaccini

I vaccini possono contenere diversi tipi di preparati: microbi uccisi (vaccini inattivati), microbi attenuati (vaccini vivi attenuati), o parti specifiche del microbo come proteine o zuccheri (vaccini a subunità).

Il ricordo dell'antigene introdotto con la vaccinazione viene conservato nei linfociti della memoria, così che a un secondo ingresso del microrganismo, questa volta attivo e virulento, l'organismo reagisce prontamente.

La vaccinazione scatena una forte reazione immunitaria che impedisce alla malattia di svilupparsi, proteggendo non solo l'individuo vaccinato ma contribuendo anche alla protezione della comunità attraverso l'immunità di gregge.

Esempi di immunità permanente

Molte malattie virali conferiscono un'immunità permanente dopo la guarigione: morbillo, parotite, rosolia, varicella sono esempi classici di malattie che si contraggono una sola volta nella vita.

Anche alcune malattie batteriche come la pertosse e la difterite possono conferire immunità duratura, anche se in alcuni casi può essere necessario un richiamo vaccinale per mantenere alti i livelli di protezione.

È importante notare che non tutte le malattie conferiscono immunità permanente: l'influenza, ad esempio, cambia continuamente le sue caratteristiche antigeniche, rendendo necessaria una vaccinazione annuale.

Conclusione

La memoria immunologica rappresenta uno dei meccanismi più eleganti e efficaci della natura per proteggere gli organismi dalle infezioni. Questa straordinaria capacità del nostro sistema immunitario di ricordare e rispondere rapidamente agli agenti patogeni già incontrati è alla base del successo delle vaccinazioni e spiega perché molte malattie si contraggono una sola volta nella vita. Comprendere questi meccanismi ci aiuta ad apprezzare l'importanza della prevenzione e del ruolo fondamentale che le vaccinazioni svolgono nella protezione della salute pubblica.