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La caduta di Tarquinio il Superbo e la nascita della Repubblica romana

Pubblicato il 12/05/2025

La transizione dalla monarchia alla repubblica rappresenta uno dei momenti più significativi della storia di Roma antica. La caduta dell'ultimo re etrusco, Tarquinio il Superbo, nel 510 a.C. segnò l'inizio di una nuova era politica che avrebbe caratterizzato Roma per secoli, ma anche l'avvio di profondi conflitti sociali tra patrizi e plebei.

La caduta di Tarquinio il Superbo

La leggenda ci racconta che dopo Servio Tullio divenne re l'etrusco Tarquinio il Superbo, il quale regnò in modo tirannico, tanto da suscitare gravi disordini nella popolazione romana. Il suo governo autoritario e oppressivo provocò crescenti malcontenti tra i cittadini.

Questi disordini si conclusero con un'insurrezione della popolazione, che si riunì nei comizi centuriati e depose il re. Al suo posto fu proclamata la repubblica, governata da due consoli nel 510 a.C., segnando così la fine definitiva della monarchia romana.

La difesa romana contro il ritorno di Tarquinio

Secondo la tradizione leggendaria, Tarquinio, scacciato da Roma, tentò di tornarvi con l'aiuto delle truppe di Porsenna, 'Lucumone' della città etrusca di Chiusi. Questo tentativo di restaurazione monarchica rappresentava una seria minaccia per la neonata repubblica.

I Romani si difesero valorosamente contro questo attacco, dando vita a episodi eroici che sono entrati nella leggenda, come le gesta di Orazio Coclite e Muzio Scevola. Grazie a questa resistenza, gli Etruschi dovettero rinunciare al loro intento di restaurare Tarquinio sul trono.

La verità storica dietro la leggenda

La verità storica presenta un quadro diverso da quello tramandato dalla leggenda. Probabilmente i patrizi (romani e sabini) decisero di estromettere dal potere i plebei (etruschi) e i re etruschi che li sostenevano.

Questo evento non fu quindi una rivolta popolare contro la tirannia, ma piuttosto un colpo di stato orchestrato dall'aristocrazia patrizia per concentrare il potere nelle proprie mani, eliminando l'influenza etrusca sulla politica romana.

Il dominio dei patrizi nella nuova repubblica

Dopo aver rovesciato i re, i patrizi abolirono immediatamente la riforma serviana che aveva garantito maggiori diritti ai plebei. La costituzione repubblicana fu strutturata completamente a favore della classe patrizia.

Le cariche pubbliche vennero riservate esclusivamente ai patrizi, mentre i plebei furono esclusi dai comizi centuriati. Si stabilì persino che non potessero celebrarsi matrimoni fra patrizi e plebei, creando una rigida separazione sociale e politica.

L'inizio della lotta tra le classi

Il colpo di stato dei patrizi determinò il sorgere di quella lunga e drammatica lotta tra patrizi e plebei che divenne una delle caratteristiche principali della storia di Roma repubblicana.

Questo conflitto sociale si protrasse per secoli e portò a numerose riforme e compromessi politici. I plebei lottarono costantemente per ottenere maggiori diritti e rappresentanza politica, mentre i patrizi cercavano di mantenere i propri privilegi esclusivi. Tale dinamica influenzò profondamente lo sviluppo delle istituzioni romane e della società nel suo complesso.