Abelardo vita opere e influenza
Maestro brillante e discusso, Pietro Abelardo unisce dialettica, teologia e autobiografia. La sua vicenda con Eloisa e le dispute con Bernardo di Chiaravalle spiegano un Medioevo vivo, non scolastico.
Profilo biografico
Nato in Bretagna (1079 ca.), studia a Parigi, insegna alla Montagna di Santa Genoveffa. Il Historia calamitatum racconta il suo destino segnato dallo scontro tra ricerca critica e autorità.
Opere e metodo
Nel Sic et Non la dialettica compara auctoritates in apparente conflitto per cercare una comprensione più alta.
Nel pensiero morale, l'accento cade sull'intenzione: la colpa dipende dal consenso della volontà.
Il rapporto con Eloisa
La relazione con Eloisa, colta nipote del canonico Fulberto, si sviluppa attraverso lezioni private che diventano amore appassionato. Il matrimonio segreto non evita la vendetta di Fulberto.
La castrazione subita da Abelardo segna una svolta: entrambi si ritirano in convento, ma continuano a corrispondere con lettere che sono capolavoro della letteratura medievale.
Il carteggio rivela due modi di vivere la conversione: Eloisa fedele al loro amore terreno, Abelardo orientato verso la redenzione spirituale.
Il metodo del Sic et Non
Abelardo raccoglie 158 questioni con citazioni contrastanti dei Padri della Chiesa: non per seminare dubbi ma per stimolare l'indagine razionale nella ricerca della verità.
Il metodo prevede regole ermeneutiche: considerare il contesto, distinguere tra precetti e consigli, verificare l'autenticità delle fonti. Rigore filologico al servizio della teologia.
Questo approccio anticipa la scolastica: il metodo della quaestio che pone problemi, esamina argomenti opposti, cerca soluzioni mediate dalla ragione.
Etica dell'intenzione
Rivoluzione morale: il peccato sta nell'intenzione cattiva, non nell'atto materiale. Due persone possono compiere la stessa azione con intenzioni diverse: solo chi agisce con cattiva volontà pecca.
Questa concezione valorizza l'autonomia morale del soggetto ma pone problemi pratici: come giudicare le intenzioni altrui? Come valutare la responsabilità per le conseguenze oggettive?
L'etica abelardiana anticipa temi moderni sulla responsabilità personale e la libertà di coscienza, pur restando dentro l'orizzonte cristiano della salvezza.
Gli scontri con l'autorità
Le tesi di Abelardo vengono condannate nei concili di Soissons (1121) e Sens (1140), soprattutto per l'opposizione di Bernardo di Chiaravalle.
Bernardo teme che il razionalismo abelardiano riduca i misteri della fede a problemi logici: "cerca di rendere ragione di tutto, anche di ciò che è sopra la ragione".
Lo scontro rappresenta due concezioni: la teologia monastica (fede che cerca comprensione attraverso l'amore) vs quella scolastica (fede che cerca intelligenza attraverso la ragione).
Eredità e influenza
Nonostante le condanne, l'influenza di Abelardo è immensa: il metodo dialettico viene adottato dalla scolastica successiva, da Pietro Lombardo a Tommaso d'Aquino.
Abelardo incarna la nascita dell'intellettuale moderno: maestro autonomo, non legato a un monastero, che vive della propria competenza e affronta le conseguenze delle proprie idee.
La sua importanza sta nel metodo più che nelle dottrine: l'uso sistematico della ragione per approfondire la fede, non per sostituirla. Modello per l'università nascente.