Agostino problema del male
Per Agostino il male non è una sostanza ma una privazione di bene. La radice è nella libertà disordinata: amori rivolti a beni minori come fossero ultimi.
Privatio boni
Il male fisico e morale si spiegano come mancanza di ordine e misura. Non c’è un principio cattivo eterno: Dio crea solo il bene.
La sofferenza interpella la giustizia: non giustificarla, ma assumerla nella carità e nella correzione di sé.
Libertà e grazia
La guarigione richiede grazia: la volontà, ferita, non basta a se stessa. Cooperazione tra dono e risposta rende possibile la conversione.
Etica e preghiera non si oppongono: la responsabilità cresce nella luce del dono.
Controversie e attualità
Il confronto con Pelagio mette a fuoco il ruolo dell’iniziativa divina e della libertà. La posizione agostiniana evita fatalismo e autosufficienza.
Nel dibattito contemporaneo (teodicea), resta la lezione: non spiegare il dolore con formule, ma assumerlo nella responsabilità personale e sociale.