FilosofiaScuola Superiore

Alessandro Magno dal mondo classico all’età ellenistica

Pubblicato il 16/05/2025
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La figura di Alessandro segna un passaggio decisivo: dalla polis greca a un orizzonte cosmopolita. Cambia la geografia politica e muta anche l’immaginario filosofico: individuo, regno universale, incrocio di culture.

Nuovi spazi, nuovi problemi

L’unificazione rapida di territori vastissimi crea un mondo di città miste, lingue e culti diversi. La filosofia si confronta con la scala dell’impero e con l’esperienza della mobilità.

L’ellenismo ridefinisce la vita buona: dalla cittadinanza politica si passa all’oikeiōsis stoica, alla cura di sé epicurea, a comunità etiche trans-locali.

Cosmopolitismo e individuo

Cresce l’idea di essere "cittadini del mondo": non più chiusi nella polis, ma parte di una comunità razionale più ampia. La virtù si misura sulle relazioni universali, non solo sulle leggi della città.

Sul piano etico-psicologico emerge l’individuo con i suoi desideri e paure in un mondo aperto: scuole come stoicismo ed epicureismo offrono terapie della vita quotidiana.

Scuole ellenistiche a confronto

Lo stoico pensa la libertà come accordo con il logos universale; l’epicureo cerca atarassia evitando timori infondati e desideri vani; lo scettico sospende il giudizio per la tranquillità.

Le dottrine rispondono a una stessa domanda: come trovare stabilità in un mondo vasto e mutevole?

Politica e cultura

Le monarchie ellenistiche promuovono centri di sapere (Museo di Alessandria) e nuove forme di amministrazione. Filosofia e scienza si professionalizzano.

Cambia anche la letteratura: dall’epica civica alla poesia dotta e all’indagine erudita (Callimaco, Polibio).