Alessandro Magno dal mondo classico all’età ellenistica
La figura di Alessandro segna un passaggio decisivo: dalla polis greca a un orizzonte cosmopolita. Cambia la geografia politica e muta anche l’immaginario filosofico: individuo, regno universale, incrocio di culture.
Nuovi spazi, nuovi problemi
L’unificazione rapida di territori vastissimi crea un mondo di città miste, lingue e culti diversi. La filosofia si confronta con la scala dell’impero e con l’esperienza della mobilità.
L’ellenismo ridefinisce la vita buona: dalla cittadinanza politica si passa all’oikeiōsis stoica, alla cura di sé epicurea, a comunità etiche trans-locali.
Cosmopolitismo e individuo
Cresce l’idea di essere "cittadini del mondo": non più chiusi nella polis, ma parte di una comunità razionale più ampia. La virtù si misura sulle relazioni universali, non solo sulle leggi della città.
Sul piano etico-psicologico emerge l’individuo con i suoi desideri e paure in un mondo aperto: scuole come stoicismo ed epicureismo offrono terapie della vita quotidiana.
Scuole ellenistiche a confronto
Lo stoico pensa la libertà come accordo con il logos universale; l’epicureo cerca atarassia evitando timori infondati e desideri vani; lo scettico sospende il giudizio per la tranquillità.
Le dottrine rispondono a una stessa domanda: come trovare stabilità in un mondo vasto e mutevole?
Politica e cultura
Le monarchie ellenistiche promuovono centri di sapere (Museo di Alessandria) e nuove forme di amministrazione. Filosofia e scienza si professionalizzano.
Cambia anche la letteratura: dall’epica civica alla poesia dotta e all’indagine erudita (Callimaco, Polibio).