Aristotele il tatto e le sensazioni
Nei trattati De anima e Parva naturalia, Aristotele analizza i sensi come atti del vivente. Il tatto è per lui il più fondamentale: condizione della vita animale, contatto con il caldo, il freddo, il secco, l’umido.
Come funziona la sensazione
Sentire è essere affetti in modo proporzionato: il senso riceve la forma dell’oggetto senza la materia (ad esempio, il colore nell’occhio).
Nel tatto, il corpo intero è il mezzo della sensazione: per questo è senso fondamentale e criterio della vita animale.
Tatto, piacere e dolore
I piaceri e i dolori si legano spesso al tatto (nutrizione, temperatura). Ma la vita buona richiede misura: etica e fisiologia si incontrano nell'idea di giusto mezzo.
Questa analisi collega psicologia, biologia ed etica, mostrando l'unità del vivente: non anima contro corpo, ma funzioni integrate.
Il tatto come senso comune
Il tatto è presente in tutti gli animali, mentre vista e udito caratterizzano forme di vita più complesse. È il discrimine tra essere vivente e non vivente.
La sua universalità lo rende criterio di vita: senza tatto non c'è sensibilità, senza sensibilità non c'è animalità. È quindi il senso più "ontologico".
Percezione tattile e nutrizione sono strettamente legate: attraverso il contatto l'animale distingue ciò che è commestibile da ciò che non lo è.
L'organo del tatto
Diversamente dagli altri sensi, il tatto non ha un organo localizzato ma diffuso. L'organo è probabilmente il cuore, la carne è il mezzo.
Questa caratteristica rende il tatto diverso: mentre occhio e orecchio sono "finestre" verso l'esterno, il tatto coinvolge tutto l'organismo.
La teoria aristotelica del tatto influenzerà la medicina medievale e la psicologia fino all'età moderna: il problema dell'organo tattile resta complesso anche oggi.
Implicazioni filosofiche
Il primato del tatto suggerisce una filosofia del contatto contro l'eccesso di astrazione. La conoscenza nasce dall'esperienza sensibile, non da pure idee.
Nell'analisi del tatto emerge l'approccio empirico aristotelico: osservazione dei fenomeni, classificazione, ricerca delle cause naturali.
Il tatto come metafora epistemologica: "toccare con mano" la verità, verificare concretamente le ipotesi, non accontentarsi di speculazioni disincarnate.