Protagora nel Teeteto l’uomo misura di tutte le cose?
Nel Teeteto Platone discute la tesi di Protagora: "l’uomo è misura di tutte le cose". È una formula del relativismo conoscitivo: vero è ciò che appare a ciascuno. Socrate ne mette alla prova coerenza e conseguenze.
La tesi relativista
Se ogni percezione è vera per chi la ha, non c’è criterio superiore per stabilire l’errore. La verità coincide con il sentire individuale e muta con lo stato del soggetto.
Conseguenza: conflitti di opinione non si risolvono con argomenti, ma con forze esterne (persuasione, potere).
Le obiezioni socratiche
La tesi si confuta da sé: se tutti i giudizi sono veri, anche quelli che negano Protagora sono veri. Inoltre, scienza e insegnamento diventano privi di senso: perché preferire l’opinione del sapiente?
Platone difende l’idea di criteri comuni e di verità non riducibile all’apparire individuale.
Conoscenza come più del sentire
Nel dialogo, la percezione non basta a spiegare errori e giudizi composti (riconoscere, ricordare). La conoscenza implica logoi condivisibili, non solo stati soggettivi.
Il problema resta attuale nelle scienze cognitive: distinguere tra dati sensoriali e credenze giustificate.