La capra di Saba: simbolismo e sofferenza universale
La poesia 'La capra' di Umberto Saba è una delle liriche più significative del poeta triestino, che attraverso l'immagine apparentemente semplice di una capra che bela rappresenta uno dei temi centrali della letteratura moderna: il dolore esistenziale universale. In questa lirica, Saba esplora la condizione umana attraverso la metafora animale, creando un ponte poetico tra sofferenza umana e naturale.
Struttura metrica e significato della lirica
La lirica si compone di tre strofe irregolari, caratterizzate da una metrica varia che comprende versi settenari e endecasillabi. L'ultimo verso di ogni strofa è un quinario, che crea un effetto di chiusura e di sospensione melodica.
La struttura metrica irregolare riflette l'andamento spontaneo del pensiero poetico e dell'emozione, senza costrizioni formali rigide. Questa scelta tecnica si adatta perfettamente al tema della sofferenza universale, che non può essere contenuta in schemi metrici tradizionali.
Il punto di partenza della lirica è dato dall'immagine di una capra che bela, legata in mezzo a un prato e bagnata dalla pioggia. Nell'animale, il poeta individua la legge del dolore che regola la vita degli esseri umani e che sente anche sua, come riprova del male di vivere esistenziale.
Questa rappresentazione del male di vivere richiama fortemente la poetica di Eugenio Montale, con cui Saba condivide la sensibilità per l'angoscia esistenziale del Novecento.
Il dolore universale e la fratellanza tra esseri viventi
Il belato della capra è sempre lo stesso, ininterrotto. Al di là del suo significato letterale, questa precisazione dà all'aggettivo un aspetto di portata metafisica. Il suono ripetuto e costante diventa simbolo dell'eternità del dolore.
La scoperta dell'identità della sofferenza della capra con quella del poeta avviene per gradi: prima il poeta risponde all'animale quasi per divertimento, poi, riflettendo, riconosce che quella voce non è altro che un'eco della sua.
Non è un caso se l'aggettivo fraterno del verso 5 fa rima con eterno del verso 7. Questa rima sottolinea il tema centrale della lirica: la presa di coscienza che il dolore è una condizione esistenziale perenne, uguale per tutte le creature, uomini o animali.
Da questa identica condizione deriva la fraternità fra tutti gli esseri viventi. Il colloquio che il poeta sostiene con la capra acquista un valore simbolico: il pianto dell'uomo e il belato della capra sono la stessa cosa, ovvero la voce del dolore.
Questa concezione della sofferenza come legame universale trasforma la poesia in una riflessione filosofica sulla condizione esistenziale, dove il confine tra umano e animale si dissolve nell'esperienza comune del dolore.
Il simbolismo ebraico e l'identità del dolore
Nell'ultima strofa compare la descrizione fisica dell'animale: il suo muso ha qualcosa che ricorda la fisionomia degli Ebrei. Saba scrive infatti 'In una capra dal viso semita', riferendosi alla barbetta che le incornicia il muso.
Tenendo presente le origini ebraiche di Umberto Saba, il verso si carica di un significato molto particolare. Pur avendo l'autore preso sempre le distanze da un'interpretazione biografica, precisando che si tratta di una semplice annotazione visiva, il riferimento non può essere considerato casuale.
È indiscutibile che il richiamo a un popolo che nel corso dei secoli ha sperimentato persecuzione e dolore non sia un fatto secondario, ma piuttosto una chiara allusione al destino di dolore di tutto un popolo. Lo stesso Saba fu vittima delle leggi razziali italiane.
L'immagine della capra con caratteristiche ebraiche acquisisce così un valore simbolico nel contesto della sofferenza condivisa. La condizione di emarginazione e persecuzione diventa metafora universale del dolore esistenziale.
Questo simbolismo aggiunge alla poesia un livello di lettura storico-sociale, dove la sofferenza individuale si allarga alla dimensione collettiva di un popolo, e da qui all'intera umanità.
La poetica sabiana del dolore e la modernità letteraria
La poesia 'La capra' rappresenta uno dei momenti più alti della poetica sabiana, caratterizzata da una semplicità apparente che nasconde profondità filosofiche e esistenziali. La scelta di un'immagine quotidiana e familiare per esprimere concetti universali è tipica dello stile di Saba.
Il dialogo con l'animale rivela la capacità del poeta di trovare nel mondo naturale un riflesso delle proprie inquietudini interiori. Questa tecnica poetica si inserisce nella tradizione della letteratura moderna, che cerca nella natura non consolazione, ma conferma della propria condizione esistenziale.
La voce del dolore che unisce uomo e animale diventa così un tema universale che trascende le barriere di specie, cultura e tempo. In questo senso, Saba anticipa temi che saranno centrali nella letteratura del Novecento.
L'originalità di Saba consiste nel saper trasformare un momento di osservazione quotidiana in una riflessione profonda sulla condizione umana, utilizzando un linguaggio semplice ma carico di risonanze simboliche e filosofiche.
Conclusione
La poesia 'La capra' di Umberto Saba rappresenta un capolavoro della letteratura italiana del Novecento, capace di trasformare una semplice osservazione naturale in una profonda meditazione sulla condizione esistenziale. Attraverso il simbolismo del belato animale, Saba esplora il tema del dolore universale, creando un ponte poetico tra sofferenza umana e naturale. Il riferimento alle origini ebraiche aggiunge una dimensione storica e sociale che arricchisce il significato della lirica, rendendola un documento non solo letterario ma anche umano della modernità.