ItalianoScuola Superiore

Adelchi di Alessandro Manzoni

Pubblicato il 15/05/2025
ManzoniAdelchitragediaLongobardiCarlo Magnoromanticismoletteratura italianateatropessimismostoria italiana

L'Adelchi è una delle più importanti tragedie di Alessandro Manzoni, composta tra il 1820 e il 1822. Quest'opera rappresenta un capolavoro del teatro romantico italiano e affronta temi universali come il potere, la giustizia, la fede e il pessimismo storico attraverso la narrazione della caduta del regno longobardo.

La trama dell'Adelchi

L'Adelchi è una tragedia che narra le vicende drammatiche di Adelchi, figlio del re dei Longobardi Desiderio, durante la guerra che portò alla sconfitta del regno longobardo per mano di Carlo Magno.

La storia si svolge nell'VIII secolo, in un momento cruciale della storia italiana, quando i Franchi, guidati da Carlo Magno, decidono di conquistare i territori italiani per ottenere uno sbocco strategico sul Mediterraneo. Questa ambizione geopolitica darà vita a un conflitto che cambierà per sempre gli equilibri della penisola.

Il dramma personale si intreccia con quello politico: Carlo Magno aveva ripudiato Ermengarda, figlia del re Desiderio, generando un'offesa che il sovrano longobardo non può tollerare. Questo affronto personale diventa il pretesto per una guerra che avrà conseguenze tragiche per tutti i protagonisti.

Il conflitto tra Franchi e Longobardi

La guerra tra Franchi e Longobardi rappresenta non solo uno scontro militare, ma anche un confronto tra diverse concezioni del potere e della civiltà. I Franchi, guidati dall'ambizioso Carlo Magno, sono mossi da interessi politici ed economici, mentre i Longobardi lottano per preservare la propria identità e il proprio territorio.

L'Italia diventa il teatro di questo scontro epocale, subendo passivamente le conseguenze delle ambizioni altrui. Manzoni presenta la penisola come vittima delle mire espansionistiche dei potenti, un tema che risuonerà fortemente nel contesto del Risorgimento italiano.

La battaglia decisiva si svolge a Pavia, dove il destino del regno longobardo viene sigillato. È in questo momento cruciale che Adelchi, simbolo dell'eroismo tragico, viene ferito mortalmente, incarnando il sacrificio di un'intera civiltà.

I personaggi e la loro caratterizzazione

I personaggi dell'Adelchi sono costruiti secondo una precisa polarità morale che riflette la visione manzoniana della storia. Carlo Magno emerge come figura negativa, incarnazione dell'ambizione smodata e della crudeltà. Il suo disprezzo verso Ermengarda e la sua spietatezza nei confronti dei nemici lo rendono simbolo del potere corrotto.

Sul versante opposto, Adelchi rappresenta l'eroe tragico per eccellenza: combatte con onore per la propria patria, ma è destinato a soccombere di fronte alle forze della storia. La sua morte eroica diventa simbolo del sacrificio inutile ma necessario dell'uomo giusto.

Ermengarda incarna la vittima innocente, colei che subisce le conseguenze delle ambizioni maschili senza poter influire sul corso degli eventi. La sua figura rappresenta la sofferenza femminile in un mondo dominato dalla violenza e dal potere.

Anche Desiderio viene caratterizzato negativamente: nonostante sia dalla parte dei 'giusti', la sua decisione di entrare in guerra per una questione d'orgoglio personale lo rende responsabile della morte del figlio e della caduta del regno.

I temi principali della tragedia

Il tema della patria occupa un posto centrale nell'opera. L'Italia appare come una terra che subisce senza resistenza i domini stranieri, prima dei Longobardi e poi dei Franchi. Questo motivo anticipa le riflessioni risorgimentali sulla necessità dell'unità nazionale.

L'ambizione e la sete di potere sono incarnate principalmente da Carlo Magno, che rappresenta il despotismo e l'arroganza del potere assoluto. Manzoni denuncia attraverso questo personaggio i mali derivanti dall'egoismo politico e dalla brama di dominio.

La religione e la fede costituiscono elementi di speranza in un quadro altrimenti pessimistico. La dimensione spirituale offre una prospettiva di redenzione che trascende le vicende terrene e promette giustizia ultraterrena.

Il pessimismo manzoniano emerge chiaramente nel concetto di 'provvida sventura': i personaggi giusti come Adelchi ed Ermengarda subiscono ingiustizie nella vita terrena, ma proprio attraverso la sofferenza raggiungono una purificazione che li renderà trionfanti dopo la morte. Questa visione riflette la concezione cristiana della storia come valle di lacrime che prepara alla beatitudine eterna.

Conclusione

L'Adelchi rappresenta una delle vette del teatro romantico italiano e una testimonianza della maturità artistica di Manzoni. Attraverso la vicenda del principe longobardo, l'autore riesce a coniugare la dimensione storica con quella esistenziale, offrendo una riflessione profonda sui meccanismi del potere e sul destino dell'uomo giusto nella storia. L'opera mantiene ancora oggi una straordinaria attualità nei suoi interrogativi sui rapporti tra etica e politica, tra giustizia terrena e speranza ultraterrena.