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Saba e Ulisse: inquietudine e viaggio poetico

Pubblicato il 01/05/2025
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"Ulisse" di Umberto Saba, poesia conclusiva della sezione "Mediterranee" del Canzoniere nell'edizione del 1948, rappresenta una delle più mature riflessioni dell'autore triestino sul senso dell'esistenza e sulla vocazione poetica. Attraverso l'identificazione con l'eroe omerico, simbolo universale dell'inquietudine e della ricerca di conoscenza, Saba costruisce una lirica di congedo che ripercorre la propria esperienza biografica e intellettuale in una prospettiva di bilancio esistenziale. La poesia si articola come un confronto serrato tra il poeta moderno e l'archetipo mitico dell'esploratore, rivelando affinità profonde nella comune scelta dell'"alto mare" rispetto alla sicurezza della "riva". L'uso dell'endecasillabo sciolto e la struttura monostrofica conferiscono al testo un andamento narrativo e meditativo che sostiene la densità concettuale e simbolica dell'opera, culminante nel celebre ossimoro del "doloroso amore" che sintetizza la filosofia sabiana dell'esistenza.

La poetica del congedo e la struttura dell'opera

"Ulisse" si configura innanzitutto come una poesia di congedo, collocata emblematicamente a conclusione della sezione "Mediterranee" e dell'intero Canzoniere nell'edizione definitiva del 1948. Questa posizione non è casuale ma riflette la volontà dell'autore di offrire una sintesi matura della propria visione poetica e esistenziale.

La struttura dell'opera si organizza attorno a una progressione temporale che abbraccia tre dimensioni fondamentali: il passato della giovinezza esplorativa, il presente della consapevolezza matura e il futuro dell'inquietudine permanente. Questa tripartizione conferisce al testo un andamento quasi autobiografico che trascende la dimensione personale per farsi riflessione universale.

Il metro adottato, l'endecasillabo sciolto organizzato in un'unica strofa di ventuno versi, rivela la ricerca sabiana di un equilibrio tra tradizione e innovazione. L'assenza di uno schema rimico fisso, interrotto solo dalla rima identica dei versi 8 e 11, consente al discorso poetico di seguire liberamente le esigenze espressive del contenuto.

La presenza di numerosi enjambement conferisce al testo un andamento fluido e narrativo che mima il movimento delle onde marine, creando una corrispondenza formale con il contenuto tematico del viaggio per mare. Questa tecnica contribuisce inoltre a creare un effetto di continuità che rispecchia l'incessante ricerca dell'inquietudine ulissiaca.

La dimensione del congedo si manifesta nel tono riflessivo e bilancistico che pervade l'intera composizione: Saba non celebra retoricamente la propria carriera poetica, ma offre una valutazione lucida e disincantata del proprio percorso esistenziale e artistico.

Il confronto con l'archetipo mitico: Saba e Ulisse

L'identificazione con Ulisse non rappresenta per Saba un mero espediente letterario ma una genuina affinità spirituale con l'eroe omerico. Il poeta triestino riconosce nell'eroe greco il prototipo dell'uomo "curioso e inquieto", mai sazio di conoscenze e di esperienze, trovando in questa figura un alter ego mitico della propria condizione esistenziale.

A differenza di Foscolo nel sonetto "A Zacinto", Saba non lamenta la condizione di esule né si duole dell'impossibilità del ritorno in patria. Il riferimento a Ulisse assume piuttosto il valore di una rivendicazione orgogliosa della scelta dell'inquietudine come forma superiore di esistenza intellettuale e morale.

La dimensione dell'età diventa elemento qualificante del confronto: "ormai vecchio", Saba ripercorre il corso della propria esistenza attraverso "immagini simboliche e mitiche" che rivelano progressivamente le similitudini con l'esperienza ulissiaca. Questa retrospezione non è nostalgica ma valutativa e progettuale.

L'esperienza del "navigare" assume valore metaforico dell'esistenza poetica: come Ulisse ha solcato mari sconosciuti affrontando pericoli e tentazioni, così Saba ha attraversato le zone oscure e contraddittorie dell'animo umano, esplorando territori psicologici inesplorati dalla poesia del suo tempo.

La persistenza dell'inquietudine anche nella vecchiaia distingue Saba dallo stesso Ulisse omerico: mentre l'eroe greco trova finalmente pace nel ritorno a Itaca, il poeta moderno mantiene intatta la propria vocazione alla ricerca, rifiutando qualsiasi forma di rassegnazione o di quieto approdo esistenziale.

La metafora del mare: navigazione esistenziale e scelta intellettuale

La metafora della vita come viaggio marittimo struttura l'intera architettura concettuale della lirica, opponendo la sicurezza della "riva" all'avventura dell'"alto mare". Questa dicotomia geografica si traduce immediatamente in opposizione morale e intellettuale tra conformismo borghese e ricerca autentica.

Le "terre affascinose ma disseminate di pericoli" rappresentano i territori dell'esperienza profonda che pochi hanno il coraggio di esplorare. Saba identifica in questa "terra di nessuno" lo spazio proprio della poesia autentica, quello in cui l'artista accetta di confrontarsi con le contraddizioni e le ambiguità dell'esistenza senza cercare facili consolazioni.

La contrapposizione tra "riva" e "largo" assume valore simbolico di scelta esistenziale: la riva rappresenta il "porto sicuro" della "tranquilla esistenza borghese", mentre il largo simboleggia l'avventura intellettuale e morale di chi rifiuta le certezze convenzionali per seguire la propria vocazione alla ricerca.

Lo "spirito non domato" che guida Saba verso il largo rivela la concezione sabiana dell'arte come forza indomabile che spinge l'individuo oltre i confini del noto e del sicuro. Questa caratteristica accomuna il poeta all'eroe omerico nella comune scelta dell'ignoto contro il familiare.

La dimensione del rischio inerente alla navigazione in alto mare si traduce poeticamente nell'accettazione del dolore e della solitudine come componenti necessarie dell'esistenza autentica. Saba rivendica questa scelta come superiore forma di vita, alternativa alla mediocrità del vivere comune.

Il tempo tripartito: passato, presente e futuro

La struttura temporale della lirica si articola in una progressione che abbraccia l'intera esistenza del poeta, organizzandola secondo una logica che procede dal particolare biografico all'universale esistenziale. Questa tripartizione temporale conferisce al testo valore di bilancio esistenziale definitivo.

Il passato viene evocato attraverso l'immagine del "navigare" giovanile, quando il poeta ha "amato la bellezza" e "conosciuto le molte contraddizioni dell'esistenza". Questa fase rappresenta il periodo dell'esplorazione attiva e dell'accumulo di esperienze che costituiranno il materiale della futura elaborazione poetica.

Il presente si configura come "età della consapevolezza e della verità", momento in cui il poeta riconosce e accetta la propria "vocazione all'isolamento e all'indipendenza intellettuale". Questa fase corrisponde alla maturità artistica che consente di valutare retrospettivamente il senso del proprio percorso.

Il futuro si apre davanti al poeta come "mare aperto" a cui "non sa e non vuole rinunciare". Questa proiezione verso l'avvenire rivela come l'inquietudine sabiana non sia condizionata dall'età anagrafica ma rappresenti una disposizione permanente dello spirito, destinata a persistere fino alla fine.

La circolarità tra passato e futuro, entrambi dominati dalla metafora marina, suggerisce che l'inquietudine non è fase transitoria della giovinezza ma condizione strutturale dell'esistenza poetica, destinata a rinnovarsi continuamente nelle diverse stagioni della vita.

L'ossimoro del "doloroso amore": filosofia dell'esistenza

Il verso conclusivo "un doloroso amore" rappresenta il nucleo concettuale dell'intera lirica, condensando in una formula ossimorica la filosofia esistenziale di Saba. L'inversione sintattica e la figura retorica conferiscono "energia e forza alla frase", elevandola a dichiarazione programmatica definitiva.

L'ossimoro rivela la complessità dialettica della visione sabiana dell'esistenza: l'amore per la vita non ignora né rimuove il dolore che ne è componente strutturale, ma lo incorpora come elemento costitutivo di un'esperienza più autentica e profonda. Questa sintesi rappresenta la maturità filosofica dell'ultimo Saba.

Il "doloroso amore" si oppone tanto all'ottimismo ingenuo quanto al pessimismo sterile, proponendo una terza via che accetta integralmente la condizione umana con le sue contraddizioni. Questa posizione rivela l'influenza della psicoanalisi sul pensiero sabiano, evidente nell'accettazione non repressa della dimensione conflittuale dell'esistenza.

La funzione propulsiva di questo amore doloroso si manifesta nel fatto che esso continua a sospingere il poeta "al largo": non si tratta quindi di rassegnazione malinconica ma di energia vitale che trasforma il dolore in spinta verso nuove esperienze e nuove conoscenze.

L'universalità del messaggio trascende la dimensione autobiografica per proporsi come modello esistenziale generale: il "doloroso amore" diventa paradigma di un modo di vivere che rifiuta le illusioni consolatorie per abbracciare la realtà nella sua interezza, trovando in questa accettazione una forma superiore di "forza interiore".

Tecnica poetica e innovazione stilistica

L'endecasillabo sciolto adottato da Saba rappresenta una scelta stilistica che bilancia sapientemente tradizione e innovazione. L'uso dell'endecasillabo mantiene il legame con la "grande tradizione italiana", mentre la libertà dalle costrizioni rimiche asseconda le esigenze espressive della modernità poetica.

La struttura monostrofica del componimento riflette l'unitarietà dell'ispirazione e la compattezza dell'argomentazione esistenziale. L'assenza di divisioni strofiche mima inoltre la continuità del flusso marino, creando una corrispondenza formale con il contenuto tematico della navigazione.

I numerosi enjambement che caratterizzano il testo svolgono una duplice funzione: da un lato creano un ritmo fluido che riproduce il movimento ondulatorio del mare, dall'altro spezzano le attese sintattiche tradizionali, introducendo elementi di modernità nel tessuto versale classico.

La rima identica presente nei versi 8 e 11 rappresenta l'unico elemento di regolarità fonica in un contesto altrimenti libero da schemi prestabiliti. Questa scelta conferisce particolare rilievo ai contenuti dei versi interessati, creando un effetto di eco che sottolinea concetti chiave del discorso.

Il linguaggio adottato evita tanto l'arcaismo quanto il prosaismo, mantenendo un registro medio che consente la comunicabilità del messaggio senza sacrificare la dignità poetica. Questa scelta riflette l'ideale sabiano di una poesia che sia contemporaneamente "onesta" e "bella", accessibile e raffinata.

Conclusione

"Ulisse" di Umberto Saba rappresenta una delle più mature e complete espressioni della poetica novecentesca italiana, riuscendo a coniugare dimensione autobiografica e riflessione universale in una sintesi di rara efficacia artistica. L'identificazione con l'eroe omerico trascende la mera analogia letteraria per diventare strumento di indagine esistenziale, attraverso cui il poeta esplora le motivazioni profonde della propria vocazione all'inquietudine e alla ricerca. La metafora del mare come spazio dell'avventura intellettuale e morale si carica di significati che vanno oltre la dimensione personale, proponendosi come paradigma di una scelta di vita che rifiuta la sicurezza del conformismo per abbracciare il rischio dell'autenticità. L'ossimoro conclusivo del "doloroso amore" condensa in una formula di straordinaria densità semantica una filosofia dell'esistenza che accetta integralmente la condizione umana con le sue contraddizioni, trasformando il dolore in energia propulsiva verso nuove esperienze e nuove conoscenze. La tecnica poetica adottata, che bilancia sapientemente tradizione metrica e libertà espressiva, conferisce al messaggio una forma degna della sua profondità contenutistica. L'opera si conferma così uno dei vertici della poesia italiana del Novecento, capace di parlare al lettore contemporaneo con la stessa forza persuasiva che l'ha resa classica della nostra letteratura.