ItalianoScuola Superiore

La Vita e l'Opera di Umberto Saba: Tra Psicoanalisi e Poesia

Pubblicato il 18/05/2025
Umberto SabaCanzonierepsicoanalisiTriestenevrosipoesiaNovecentoautobiografiaLinaclassicismo

Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli, rappresenta una figura unica nel panorama letterario del Novecento italiano. La sua opera poetica, raccolta nel monumentale Canzoniere, unisce la tradizione lirica italiana alla modernità della psicoanalisi, offrendo un'analisi profonda dell'animo umano attraverso l'esplorazione delle proprie ferite interiori.

L'infanzia triestina e la formazione della personalità

Umberto Poli nasce a Trieste nel 1883 in una famiglia segnata dalle difficoltà. Il padre, Ugo Edoardo Poli, di religione cattolica, abbandona la famiglia quando Umberto è ancora molto piccolo, lasciando un vuoto che influenzerà profondamente la psiche del futuro poeta.

La madre, Felicita Rachele Coen, di origine ebraica, affida il bambino alla balia Peppa Sabaz, da cui deriverà lo pseudonimo 'Saba'. Questi primi anni con la balia rappresentano un periodo di serenità e affetto genuino, creando un contrasto stridente con il successivo ritorno alla madre.

Quando la madre lo riprende con sé, Umberto viene sottoposto a un'educazione rigida e repressiva. Questo passaggio dal mondo affettuoso della balia all'ambiente severo materno crea nel bambino una profonda scissione psichica che lo accompagnerà per tutta la vita.

A vent'anni si manifesta chiaramente la nevrosi che caratterizzerà l'esistenza del poeta. Nonostante i successivi tentativi di cura attraverso la psicoanalisi, Saba non riuscirà mai a liberarsi completamente dai suoi tormenti interiori.

La vita adulta: amore, persecuzioni e rifugio nella poesia

Nel 1908 Saba sposa Carolina Woelfler, chiamata affettuosamente Lina, che diventerà una delle figure centrali della sua poesia. Il matrimonio, pur essendo fonte di gioia, rievoca in lui complessi sentimenti legati alla figura materna.

Il poeta acquisisce una libreria antiquaria a Trieste, che diventa non solo la sua fonte di sostentamento ma anche un rifugio culturale dove può coltivare la sua passione per i libri e la letteratura.

Nel 1921 esce la prima edizione del Canzoniere, seguita da una seconda edizione nel 1945 e da una terza, postuma, nel 1961. Quest'opera rappresenta la summa della sua produzione poetica.

Le persecuzioni razziali del fascismo e del nazismo costringono Saba e la sua famiglia a continue fughe. Si nasconde a Firenze, vivendo nell'angoscia e nell'attesa della liberazione.

Dopo la guerra, la vita del poeta è caratterizzata dall'alternanza di momenti di serenità e frequenti crisi depressive, che richiedono continui ricoveri in clinica. Muore nel 1957 in una clinica a Gorizia.

L'incontro con la psicoanalisi e la cultura mitteleuropea

La posizione geografica di Trieste, crocevia tra cultura italiana, tedesca e austriaca, permette a Saba di entrare in contatto con le correnti di pensiero più innovative del tempo, in particolare con le opere di Nietzsche e Freud.

La scoperta della psicoanalisi rivela al poeta una nuova chiave di lettura della realtà e dell'animo umano. Questa disciplina diventa fondamentale per comprendere le proprie dinamiche psichiche e per elaborare poeticamente il proprio dolore.

Saba individua la figura del 'poeta onesto', colui che ha il coraggio di esplorare le verità più nascoste e intime della propria psiche. Questa onestà intellettuale diventa il principio guida della sua poetica.

A differenza di molti poeti del Novecento che abbracciano il frammentismo, Saba aspira a una dimensione narrativa nella poesia, cercando di ricostruire attraverso i versi la propria storia personale e interiore.

Il Canzoniere: struttura e organizzazione dell'opera

Il Canzoniere rappresenta l'opera della vita di Saba, raccogliendo tutta la sua produzione poetica in un progetto unitario. L'opera è divisa in tre volumi, ciascuno contenente 25 sezioni.

Nonostante l'apparente frammentazione, il Canzoniere presenta una forte unità tematica, con motivi ricorrenti che attraversano tutta l'opera: l'infanzia, i rapporti familiari, l'amore, la città di Trieste, l'esperienza militare.

Le prime sezioni raccolgono le poesie dell'adolescenza e della giovinezza, dove emergono temi fondamentali come il rapporto conflittuale con la madre, l'affetto per la balia e la complessa relazione con la moglie Lina.

I 'Versi militari' narrano l'esperienza del servizio militare, paradossalmente vissuta come uno dei periodi più sereni della vita del poeta, lontano dalle tensioni familiari.

La sezione 'Casa e Campagna' include la celebre poesia 'A mia moglie', dove emerge chiaramente la tendenza del poeta a proiettare sulla compagna i tratti della figura materna.

I temi centrali della poetica sabiana

La scissione dell'io è uno dei temi portanti dell'opera sabiana. Il poeta vive un profondo dissidio interiore, originato dal carattere opposto dei genitori: il padre allegro e spensierato, la madre severa e repressiva.

L'infanzia viene rievocata non come un paradiso perduto, ma come l'origine della propria nevrosi. Saba applica le scoperte della psicoanalisi per indagare le radici del proprio malessere psichico.

Il tema erotico è strettamente legato alla figura di Lina, che suscita nel poeta profondi sensi di colpa ad ogni turbamento, poiché rievoca la figura della madre severa e delusa.

Emerge una doppia visione della donna: da un lato la donna-fanciulla, leggera e spensierata, dall'altro la donna-madre, che implica rapporti più problematici e carichi di significati psicologici profondi.

La città di Trieste diventa un personaggio dell'opera, rappresentando insieme radici identitarie e fonte di inquietudine, specchio delle contraddizioni interiori del poeta.

Lo stile poetico: classicismo rivoluzionario

Lo stile di Saba può essere definito un 'classicismo rivoluzionario': utilizza forme metriche tradizionali e un linguaggio che riecheggia la tradizione ottocentesca, ma li carica di contenuti psicologici innovativi.

La scelta di un linguaggio chiaro non è casuale: Saba ritiene che la poesia debba portare alla luce verità interiori che necessitano di essere comprensibili per raggiungere efficacemente il lettore.

Sono frequentissimi gli enjambement e le anastrofi, che conferiscono al verso un andamento colloquiale e naturale, rompendo la rigidità delle forme metriche tradizionali.

Il poeta utilizza parole del lessico tradizionale ma le carica di nuovi significati, creando un linguaggio poetico che unisce familiarità e innovazione semantica.

Conclusione

L'opera di Umberto Saba rappresenta un unicum nella letteratura italiana del Novecento. La sua capacità di coniugare tradizione formale e modernità contenutistica, di trasformare il dolore personale in poesia universale, lo rende un poeta di straordinaria importanza. Il Canzoniere rimane una delle testimonianze più intense dell'uso della poesia come strumento di autoanalisi e di comprensione dell'animo umano, anticipando temi e modalità espressive che diventeranno centrali nella sensibilità contemporanea.