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Resilienza: cosa significa davvero la capacità di affrontare le avversità

Pubblicato il 29/07/2025
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La resilienza è una parola che ultimamente si sente e si utilizza spesso, ma non sempre è chiaro che cosa significhi nella pratica. La resilienza è la capacità degli individui di far fronte allo stress e alle avversità uscendone rafforzati.

Si tratta di una reazione attiva alla frustrazione e al disagio, di una risposta tesa a trovare nuove possibilità e nuove prospettive di evoluzione e promozione del benessere. Ma siamo forse tutti resilienti? Un bambino può essere resiliente? Cerchiamo di fare chiarezza.

Che cos'è la resilienza?

La resilienza è la capacità degli individui di far fronte allo stress e alle avversità uscendone rafforzati, di saper resistere e di riorganizzare positivamente la propria vita e le proprie abitudini a seguito di un evento critico negativo.

Definizione psicologica:

La prima definizione psicologica di tale concetto si deve a Michael Rutter che, studiando bambini nati da madri schizofreniche, definì la resilienza come «risposta positiva di un soggetto allo stress e alle condizioni avverse». Si tratta di un «concetto interattivo» che deriva dalla combinazione di esperienze di rischio gravi con una riuscita psicologica relativamente positiva.

Studio di Emmy E. Werner:

Successivamente Emmy E. Werner - a seguito del suo studio trentennale su un gruppo di bambini a Kauai (Hawaii) che vivevano in condizioni di estrema povertà e in un ambiente familiare problematico - parlò di resilienza nei termini di «consolidamento delle competenze del soggetto posto in situazioni stressanti».

Multidimensionalità:

Gli studi hanno dimostrato che non esiste un'unica forma di resilienza. Essa infatti è multidimensionale e determinata da numerosi elementi, quali ad esempio predisposizioni genetiche, fattori ambientali, abilità personali e sociali.

Condizione dinamica:

Nel loro lavoro sulla resilienza, Maria Antonella Costantino e Mauro Camuffo sottolineano come essa non possa essere considerata una condizione statica o permanente. Si può essere resilienti in alcuni momenti della vita e non in altri; di fronte a un certo evento, e non di fronte a un altro: «La resilienza si riferisce a un generale stato di adattamento nella vita quotidiana e gli stessi fattori protettivi non possono essere considerati attributi fissi».

Gli ingredienti della resilienza

Esistono alcuni fattori individuali (caratteristiche personali) e sociali (la famiglia di appartenenza e i sistemi di supporto comunitario) che possono rendere più probabile una risposta resiliente. Franca Cantoni individua in particolare cinque ingredienti che favoriscono la resilienza:

1. Ottimismo:

Bisognerebbe cercare di pensare ai problemi come a una componente inevitabile della vita, ricordando sempre che le avversità sono transitorie, superabili e derivanti da un intreccio di variabili, alcune delle quali indipendenti dal nostro controllo.

2. Autostima e autoefficacia:

È importante avere una base personale sicura, stima per sé stessi, e possedere la consapevolezza non solo delle proprie risorse, ma anche dei propri limiti.

3. Resistenza psicologica (hardiness):

È un tratto di personalità associato alla capacità di gestire e rispondere agli eventi stressanti con nuove strategie di coping che trasformano le situazioni difficili in opportunità di apprendimento.

4. Emozioni positive:

È fondamentale concentrarsi su ciò che si possiede invece che focalizzarsi su ciò che manca.

5. Sostegno sociale:

Non bisognerebbe mai dimenticare di trovare e coltivare uno spazio sicuro in cui poter essere accolti e ascoltati.

Genitori resilienti

Cosa significa essere genitori resilienti? Di certo non vuol dire non avere debolezze o non sentirsi mai in difficoltà; non vuol dire avere sempre la risposta giusta o sapere esattamente cosa fare in ogni momento.

Essere genitori è già di per sé una condizione "particolare", colma di nuove sfide e di nuove avventure che ognuno impara a gestire e ad affrontare a modo suo, senza avere a disposizione un manuale di istruzioni valido per tutti e per ogni occasione.

Approccio resiliente:

Porsi in maniera resiliente, dunque, significa trovare la maniera per non focalizzarsi solamente sulle vulnerabilità, le incertezze e le situazioni di disagio dei figli, ma riuscire a coltivare e rafforzare le loro risorse e le loro abilità, affinché trovino in autonomia un modo per far fronte alle avversità che incontreranno nel corso della vita, grandi o piccole che siano.

Ruolo educativo:

I genitori resilienti non sono perfetti, ma sanno adattarsi alle sfide, imparare dagli errori e trasmettere ai figli la capacità di affrontare le difficoltà con coraggio e determinazione.

Consigli per aiutare i bambini a coltivare la resilienza

La resilienza, dunque, non è qualcosa che si ha o non si ha, ma una predisposizione che può essere coltivata e favorita, a partire dall'infanzia. Ecco alcuni suggerimenti pratici:

1. Dare valore alle relazioni:

Insegniamo ai bambini l'importanza di una rete sociale, stimoliamoli a fare amicizia e incoraggiamoli a essere presenti per le altre persone. Costruiamo noi stessi una rete familiare e sociale che possa essere loro di sostegno e di esempio.

2. Procedere un passo alla volta:

Aiutiamo i bambini a comprendere che non è necessario raggiungere tutto subito: è importante prenderci il nostro tempo, fare un passo alla volta e concederci qualche pausa. In questo modo la distanza che ci separa dai nostri obiettivi diventerà a mano a mano più corta, ma non rischieremo di stancarci troppo.

3. Indossare le lenti dell'ottimismo:

Cerchiamo di essere noi stessi i primi a portare degli occhiali attraverso cui guardare il mondo in maniera "positiva"; occhiali che poi potremo passare ai nostri figli per permettere loro di scorgere lati favorevoli anche in situazioni difficili. Aiutiamo i bambini a comprendere che la vita è fatta di alti e bassi, come un elettrocardiogramma: la linea piatta non indica uno stato di quiete e benessere, ma la fine della vita.

4. Riconoscere l'importanza del cambiamento:

Facciamo capire ai bambini che il cambiamento e le novità sono parte integrante della vita e danno l'opportunità di imparare e di intraprendere percorsi talvolta impensati verso nuovi obiettivi.

5. Accettare la frustrazione:

È importante lasciar sperimentare ai bambini la frustrazione e le sconfitte nel tentativo di raggiungere qualche obiettivo, evitando di sostituirsi a loro nella risoluzione di problemi o difficoltà. Solo in questo modo saranno preparati a far fronte alle situazioni critiche in cui si troveranno nel corso della loro vita.

6. Assumersi le responsabilità:

Facciamo in modo che i bambini sperimentino le conseguenze delle proprie azioni, e sosteniamoli quando pensano di non riuscire a fare qualcosa. Allo stesso modo, insegniamo loro ad assumersi la responsabilità di ciò che fanno e di ciò che accade, in modo che comprendano che abbiamo la capacità di controllare le nostre reazioni di fronte agli eventi.

La resilienza nella vita quotidiana

La resilienza non è una qualità straordinaria riservata a pochi, ma una competenza che tutti possiamo sviluppare e migliorare nel corso della vita:

Resilienza al lavoro:

Gestione dello stress: Capacità di mantenere la calma sotto pressione

Adattamento al cambiamento: Flessibilità di fronte a nuove situazioni

Apprendimento dagli errori: Trasformare i fallimenti in opportunità di crescita

Collaborazione: Saper lavorare in team e chiedere aiuto quando necessario

Resilienza nelle relazioni:

Comunicazione efficace: Esprimere i propri bisogni e ascoltare gli altri

Gestione dei conflitti: Risolvere i problemi in modo costruttivo

Empatia: Comprendere le emozioni e le prospettive degli altri

Perdono: Saper perdonare e chiedere scusa quando necessario

Resilienza personale:

Autoconsapevolezza: Conoscere i propri punti di forza e di debolezza

Autoregolazione: Gestire le proprie emozioni e reazioni

Proattività: Prendere l'iniziativa per migliorare la propria situazione

Perseveranza: Mantenere la determinazione di fronte alle difficoltà

Fattori che influenzano la resilienza

La resilienza è influenzata da diversi fattori che interagiscono tra loro:

Fattori biologici:

Genetica: Alcune persone possono avere una predisposizione genetica alla resilienza

Neurobiologia: Il funzionamento del sistema nervoso e del cervello

Salute fisica: Il benessere fisico influenza la capacità di affrontare lo stress

Fattori psicologici:

Personalità: Tratti come l'ottimismo, l'estroversione e la coscienziosità

Intelligenza emotiva: Capacità di riconoscere e gestire le emozioni

Autoefficacia: Credenza nella propria capacità di raggiungere obiettivi

Locus of control: Percezione del controllo sugli eventi della vita

Fattori ambientali:

Famiglia: Supporto e modelli di comportamento dei genitori

Scuola: Ambiente educativo e relazioni con insegnanti e compagni

Comunità: Reti sociali e risorse disponibili

Cultura: Valori, credenze e norme sociali

Fattori di sviluppo:

Esperienze precoci: Eventi significativi durante l'infanzia

Apprendimento: Capacità di imparare dalle esperienze

Adattamento: Flessibilità nel cambiare strategie quando necessario

Strategie per sviluppare la resilienza

La resilienza può essere sviluppata e migliorata attraverso diverse strategie:

Strategie cognitive:

Ristrutturazione cognitiva: Cambiare il modo di interpretare gli eventi

Problem solving: Sviluppare abilità di risoluzione dei problemi

Pianificazione: Imparare a pianificare e organizzare le attività

Flessibilità mentale: Essere aperti a nuove prospettive e soluzioni

Strategie emotive:

Regolazione emotiva: Imparare a gestire le emozioni intense

Mindfulness: Praticare la consapevolezza del momento presente

Espressione emotiva: Trovare modi sani di esprimere le emozioni

Gratitudine: Coltivare la gratitudine per le cose positive della vita

Strategie comportamentali:

Attività fisica: Mantenere uno stile di vita attivo e sano

Sonno: Assicurarsi di dormire a sufficienza

Alimentazione: Seguire una dieta equilibrata

Hobby: Dedicarsi ad attività piacevoli e rilassanti

Strategie sociali:

Costruire relazioni: Investire tempo nelle relazioni significative

Chiedere aiuto: Non esitare a chiedere supporto quando necessario

Supportare gli altri: Offrire aiuto e supporto agli altri

Partecipazione sociale: Coinvolgersi in attività di gruppo e comunità

Resilienza e benessere psicologico

La resilienza è strettamente legata al benessere psicologico e alla salute mentale:

Protezione dalla psicopatologia:

La resilienza può proteggere dallo sviluppo di disturbi psicologici come depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico. Le persone resilienti tendono a riprendersi più rapidamente dalle esperienze traumatiche e a mantenere un migliore funzionamento psicologico.

Promozione del benessere:

La resilienza non si limita a proteggere dal malessere, ma promuove attivamente il benessere psicologico. Le persone resilienti tendono a sperimentare più emozioni positive, maggiore soddisfazione nella vita e un senso di scopo e significato.

Crescita post-traumatica:

In alcuni casi, le persone resilienti possono sperimentare una crescita post-traumatica, ovvero un miglioramento personale che deriva dall'affrontare e superare le avversità. Questa crescita può manifestarsi in diverse aree:

Crescita personale: Maggiore consapevolezza di sé e delle proprie capacità

Relazioni migliorate: Apprezzamento più profondo delle relazioni

Nuove possibilità: Apertura a nuove opportunità e direzioni di vita

Spiritualità: Maggiore connessione con valori e credenze spirituali

Apprezzamento della vita: Maggiore gratitudine per la vita e le esperienze

Prevenzione:

Sviluppare la resilienza fin dall'infanzia può prevenire lo sviluppo di problemi psicologici in età adulta. I bambini resilienti sono meglio equipaggiati per affrontare le sfide della vita e mantenere un buon funzionamento psicologico.

Conclusione

La resilienza rappresenta una competenza fondamentale per il benessere psicologico e la qualità della vita. Non si tratta di una caratteristica innata o fissa, ma di una capacità che può essere sviluppata e migliorata nel corso della vita. I cinque ingredienti della resilienza - ottimismo, autostima e autoefficacia, resistenza psicologica, emozioni positive e sostegno sociale - forniscono una base solida per affrontare le avversità. I genitori giocano un ruolo cruciale nel coltivare la resilienza nei bambini, insegnando loro a dare valore alle relazioni, procedere un passo alla volta, mantenere un atteggiamento ottimistico, accettare il cambiamento e assumersi le responsabilità. La resilienza non solo protegge dalla psicopatologia, ma promuove attivamente il benessere psicologico e può portare a una crescita post-traumatica. Sviluppare questa competenza fin dall'infanzia rappresenta un investimento prezioso per il futuro benessere e la capacità di affrontare le sfide della vita con coraggio e determinazione.